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Gli USA cambiano regole migratorie “accogliendo” alcune proposte del Messico

Di Andrea Cegna

Il costante aumento del flusso migratorio verso il confine meridionale degli Stati Uniti porta le autorità messicane a considerare che nell’anno 2022 il numero di richieste di asilo degli anni passati venga superato. L’idea di Lopez Obrador, per abbassare il livello di tensione con gli USA, sarebbe quella di “accogliere” in Messico un numero crescente di persone per limitare gli arrivi alla frontiera nord. Ma gli USA paiono andare in altra direzione, concedendo solo qualche visto in più ma a condizioni molto rigide.

Tra il 2020 ed il 2021 si è vista una significativa crescita di domande di asilo, da parte di donne, per il Messico. + 472% secondo i dati statistici sull’asilo consultati dal Ministero dell’Interno (SEGOB).

Le statistiche della Migration, Refuge and Identity Policy Unit (UPMRIP) della SEGOB mostrano, così, che le richieste di asilo sono passate da 17.719 a più di 101.467. Allo stesso modo, si evidenzia che entro il 2022 si prevede di raggiungere o addirittura superare il numero di richieste presentate nel 2021. Il 77% delle donne migranti e che hanno fatto domanda d’asilo proviene dal Guatemala, dall’Honduras, da El Salvador o dal Nicaragua.

Il Messico è il terzo paese, al mondo, per numero di rifugiati, superato solo da Stati Uniti e Germania.

Il 2021 è stato un anno da record storici in termini di domande di asilo, e per le autorità migratorie del paese il 2022 non dovrebbe essere da meno.

L’elenco dei migranti per nazionalità che hanno presentato domanda di asilo in Messico nel 2021 è:

Honduras, con 23.146.

Cuba, con 14.056.

Haiti, con 11.628.

Venezuela, con 8.665.

Nicaragua, con 7.795.

El Salvador, con 5.870.

Guatemala, con 3.836.

Brasile, con 1.876.

Colombia, con 1.826.

Repubblica Dominicana 1.041

Negli ultimi giorni (12 ottobre), intanto, è stato annunciato che chi, arrivando dal Venezuela, tenta di attraversare illegalmente il confine meridionale degli Stati Uniti sarà deportato in Messico e non potrà fare richiesta di asilo politico. Le autorità USA hanno promesso 24mila visti per persone provenienti dal paese governato da Maduro. Questo secondo il nuovo regolamento steso e messo in campo dall’amministrazione Biden. La priorità sarà data a chi arriverà in volo, e quindi in possesso di passaporto, o chi ha un parente o una persona già residente negli USA che lo accoglie. Il provvedimento prevede la responsabilizzazione diretta del governo del Guatemala chiamato a svolgere lavoro di informazione. L’idea di Biden è che le domande di asilo dei venezuelani vengano fatte in Guatemala, o al massimo in Messico, tentando di ridurre il numero di migranti al confine sud del paese. Centri per i diritti umani denunciano che solo nel mese di settembre sono stati però circa 33mila i venezuelani e le venezuelane che hanno cercato di attraversare il confine. Il dato e le nuove indicazioni di Biden spaventano molto le autorità messicane che si attendono una grossa ondata di espulsioni. Per gli USA le mosse di Amlo, e le sue proposte, interessano fino a pagina 2. E’ chiaro che Biden è molto più attento ai sondaggi, soprattutto in vista delle elezioni di Mid Term, tanto da non mostrare l’intenzione di alleggerire la tensione al confine, scaricando sempre più il peso ed il ruolo di gendarmi del confine a Messico e Guatemala.

Il nuovo dispositivo USA prende atto, nonostante tutto, di alcune richieste arrivate direttamente dal Messico per far crescere il numero di visti per lavoro concessi dal governo di Biden. Secondo quanto si apprende da organi di stampa “ gli Stati Uniti hanno annunciato che concederanno ulteriori 65.000 visti H2-B per i lavoratori temporanei non agricoli, di cui 20.000 destinati a persone dal Centro America e da Haiti. La proposta è stata presentata dal presidente Andrés Manuel López Obrador durante un incontro tenutosi mesi fa con Joe Biden.

I due governi “riaffermano il loro sostegno ai meccanismi di cooperazione internazionale per lo sviluppo, al fine di fornire opportunità direttamente alle comunità di origine dei migranti”. Parole congiunte ed in sintonia solo su carta, sembrerebbe.

Le nuove norme così inaspriscono e rendono ancora più duro il viaggio dei e delle migranti. Decine di famiglie venezuelane denunciano di essere state divise, con alcune persone allontanate dal confine mentre la famiglia aspetta il risultato delle richieste d’asilo. La protesta dei migranti ha portato alla chiusura del confine Messico Usa per diverse ore tra il Tamaulipas ed il Texas. Mentre a sud, a Tapachula, gruppi di migranti venezuelani ed ecuadoriani hanno chiesto al governo messicano di essere riportati a casa, o nella cosa più vicina alla Colombia, perché spaventati dalle nuove misure discriminatorie messe in campo dagli USA. Un migrante dell’Ecuador, intervistato da una televisione locale messicana, ha detto “Le cose si sono complicate e voglio sapere se c’è la possibilità che ci deportino per tornare nel nostro paese, o se qui in Messico possono aiutarci con un asilo per ottenere i documenti. Si è di molto complicata la situazione e ci hanno chiuso i confini”.

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